Polistirolo e protezione
In Isolconfort sappiamo che è essenziale proteggere e preservare l’integrità di un prodotto senza che questo subisca danneggiamenti durante la sua movimentazione, stoccaggio e trasporto.
Gli imballi in polistirolo antiurto di Isolconfort sono soluzioni competitive che rispondono in modo efficiente ai diversi livelli di protezione richiesti per i vari manufatti, anche i più delicati, proteggendoli dagli urti al di sopra del loro indice di resistenza e fragilità.
Tutto ciò è reso possibile dalle pregevoli proprietà ammortizzanti dell’EPS, dalla sua resistenza a compressione e dalla sua resistenza agli urti garantita dalla struttura espansa a cellule chiuse che offre un’ottima imbottitura contro colpi e cadute accidentali, oltre che protezione da sbalzi di temperatura.
Una buona progettazione del packaging poi permette di ottenere migliori prestazioni sia a livello meccanico che estetico.
La forma della confezione determina il carico statico, definito come il rapporto del peso dell’articolo sulla superficie di contatto. Se la superficie di contatto è troppo elevata, l’imballo si comporta come un materiale rigido e trasmette l’impatto al contenuto. Se la superficie di contatto è troppo bassa, l’EPS può essere danneggiato nell’impatto e di conseguenza anche ciò che contiene.
Isolconfort tiene quindi in considerazione il carico statico, la densità dell’EPS, il limite di fragilità di prodotto ma valuta anche il tipo di trasporto e di movimentazione previsti nonché come il prodotto viene stoccato per progettare e produrre packaging in polistirolo antiurto adeguati alle singole esigenze.
Sono state condotte numerose prove per determinare lo smorzamento dato dall’involucro in polistirolo valutando carichi, spessori, altezza di caduta e densità diversi.
PROVE D’URTO DI PRODOTTI CONFEZIONATI CON IMBALLI IN EPS
1) Grafico curva fattore d’urto “G”
2) Grafico coefficiente di ammortizzazione “C”
L’indice di fragilità di un prodotto, ovvero il livello massimo d’urto che può essere sopportato dal prodotto senza che ne subisca danni, viene espresso dal fattore “G” ovvero il rapporto tra la massima decelerazione che l’oggetto può sopportare e l’accelerazione di gravità. Più basso sarà questo valore, più l’oggetto risulterà fragile.
Nella pratica il valore teorico “G” deve essere interpretato tenendo conto dell’energia specifica di caduta “e”. Questo valore indica quale energia di caduta un materiale ammortizzante può essere caricato per raggiungere le caratteristiche di attutimento (valore “C”).